Marxismo e animali: nel ghetto del ghetto del ghetto luminoso

Paolo Ricci
Marxismo e animali: nel ghetto del ghetto del ghetto luminoso

un’intervista

Barnastaple (North Devon), in un pub della High Street

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Giorni fa ricevetti da Aldo Sottofattori un testo dell’ “Officina di Teoria Marxismo e animalismo” di Marco Maurizi. Sottofattori inneggiava allo scritto e spiegava che Maurizi aveva risolto un annoso dilemma con un epocale intervento che avrebbe stravolto le basi dell’animalismo odierno aggiungendo che “la pratica animalista” sarebbe “divenuta irriconoscibile e non avrebbe più avuto nulla in comune con l’inerzia di oggi.” In poche parole eravamo davanti alla Grundrisse animalista promessa e tanto attesa. Era quattro anni che ne sentivo parlare ed ora si era miracolosamente manifestata alla luce del giorno. Il testo – spiegava Sottofattori – demoliva “con potenza inusuale la fragile tendenza animalista a seguire la via giurisdizionale per la risoluzione della questione animale.”

Insomma Sottofattori annunciava al perplesso mondo dell’animalismo radicale che il problema teorico dell’animalismo era finalmente risolto.

Maurizi, nella sua dotta ricerca, confermava quello che Rinascita Animalista aveva accennato da tempo e cioè che la lotta dell’animalismo doveva trovare un solido fondamento nel marxismo.

Scrissi a Sottofattori dicendogli che avevo spedito il testo a un mio amico tedesco, Klaus Wenz, che aveva insegnato Teoria Marxista alla Kaderschmiede, la scuola ufficiali di Berlino, e all’Università Humboldt. Sottofattori incuriosito mi chiese di scrivergli quello che Wenz pensava del testo di Maurizi. Gli risposi che avrei organizzato un incontro a Barnstaple. Mi incuriosiva il parere di un teorico.

Mi sono visto con Klaus in un pub e ho invitato anche Robin Carnet un “sabotatore” della caccia alla volpe e Mary Clay un’animalista attiva nella battaglia di Huntingdon a prendere parte al dibattito.

Questa è la trascrizione fedele di quello che ci siamo detti.

Klaus Wenz è un profondo conoscitore della nostra lingua e ha scritto in italiano un testo sul pittore milanese Ambrogio da Fossano, detto il Borgognone (1450-1523).

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Ricci: Klaus, tu hai insegnato teoria marxista a Berlino nella Kaderschmiede, la scuola ufficiali, e all’Università Humboldt. Hai fatto parte del “Ministerium fur Staatssicherheit” e hai vissuto la caduta improvvisa del comunismo in prima persona quando il muro è crollato. Hai fatto parte del “Battaglione Dzeerzhinskji” e sei un uomo attento al problema della sofferenza animale: cosa pensi del testo di Maurizi?

Klaus: Un ottimo lavoro di ricerca edificato su fondamenta di sabbia.

Ricci: Perché sabbia?

Klaus: Perché questi signori non sembra che abbiano compreso che cosa sia veramente accaduto nel mondo. Vedi Paolo, noi eravamo presso il muro quando, abbandonati da Gorbaciov, con Honecker in uno stato confusionale, la leadership divisa, Havemann e i dissidenti scatenati e gli allievi della scuola in rivolta, dovevamo decidere se affrontare la sommossa con atti estremi o lasciare crollare il nostro mondo. Ho incubi ricorrenti al riguardo. In poche parole si doveva decidere se sparare o non sparare. Il mio mondo svanì e io interiorizzai tutto quello che accadde. Devo prendere atto che dopo tutti quegli anni c’è ancora all’interno della stessa ex – DDR un residuo nazista notevole. Una cosa che mi allarma e che mi fa capire che le cose non funzionavano. I tuoi amici non sembrano rendersi conto dei cambiamenti epocali avvenuti. Ne è passata di vita sotto il ponte di ferro: il Glienicke Bruecke.

Ricci: Il ponte delle spie?

Klaus: Già…quello che mi ha colpito è una frase di Maurizi, il quale scrive che “… Marx ed Engels ricorrerebbero ad argomentazioni strettamente morali per giustificare la superiorità dell’uomo sull’animale. Cosa che li farebbe rivoltare nella tomba se già non ci avessero pensato Stalin e Mao.”

Da questo ho dedotto che Maurizi è critico del socialismo reale…è giusto?

Ricci: Ovvio se dice: “Cosa che li farebbe rivoltare nella tomba se già non ci avessero pensato Stalin e Mao”.

Klaus: Esatto…vedi la difficoltà con questi marxismi accademici è che non capisci mai dove vogliano approdare. Maurizi e l’“Officina di Teoria Marxismo e animalismo” postulano la dittatura del proletariato oppure hanno “inventato” un nuovo marxismo che trascende coercizione e dittatura? O si sono inventati un marxismo pacifista come quelli che spuntano come funghi nel bosco del mondo? E coloro che hanno inserito ed esaltato il testo di Maurizi in Rinascita Animalista sono d’accordo quando dice: “ Cosa che li farebbe rivoltare nella tomba se già non ci avessero pensato Stalin e Mao.” ?

Ricci: No. Rinascita Animalista non condanna il socialismo reale.

Klaus: Ma in cosa crede Rinascita Animalista?

Ricci: Quello è un mistero, come disse Churchill, avvolto in un enigma.

Ma arriviamo agli animali e utilizziamo un linguaggio non professorale, in modo che capiscano tutti…anche il tabaccaio e lo spazzino …

Klaus: La tesi di Maurizi è validissima: il marxismo, come il capitalismo, come le religioni monoteiste – che hanno ispirato il pensiero verso il non umano – sono responsabili del grande orrore.

Tutti. Maurizi lo prova ripetutamente con quello che afferma. Sono le conclusioni che raggiunge che non hanno un senso.

Ricci: Ma quando tu insegnavi c’è mai stato qualcuno che ha sollevato il problema della sofferenza animale?

Klaus: Ma vuoi scherzare? Era un problema infinitamente insignificante, l’attitudine era quella della giovane incontrata da Maurizi – la ragazza appartenente alla “setta” di Lotta comunista come scrive lui stesso – gli animali non sono mai esistiti nel marxismo. Dire che il marxismo sia incompatibile con l’animalismo è errato. E’ compatibile eccome! Ma dire che si è curato del non umano sarebbe una mostruosa falsità. E Maurizi non lo dice. Ricordo una ragazza di Postdam che si chiamava Heidi Verlag che sollevò questo problema nella Kaderschmiede, sapendo che io ero molto attento alla sofferenza animale, e fu brutalmente zittita dagli altri alunni. Fu proprio così, sfortunatamente. I sacri testi del marxismo non lasciano spazi per questo problema. Anzi lo annientano…E Maurizi con la sua ricerca è preciso. Sono le sue conclusioni che non condivido. Sono profondamente revisioniste. E postulano qualcosa – in assoluta buona fede – che non ha nulla a che fare col Marxismo di Marx e di Engels.

Ricci: La tesi di Maurizi (e di Rinascita Animalista) è che senza la liberazione dell’uomo non c’è liberazione animale e che solo dopo l’avvento del comunismo tale liberazione sarà possibile.

Klaus: Alice nel paese delle meraviglie. Correggerei così: La liberazione animale e quella umana procederanno insieme attraverso un lungo itinerario e una grande multiforme lotta.

Una curiosità; la domanda la pongo io a te: “ma questi comunisti italiani quanto rappresentano in termini quantitativi? Ho letto che nell’Ulivo stanno mettendo in discussione anche la socialdemocrazia e questi parlano di rivoluzione marxista? Ma quanti sono in effetti?”

Ricci: Io vivo qui, ma qualcosa seguo. Un esempio te lo posso fare: ti parlavo ieri di Rifondazione e di Bertinotti. Ebbene anche Bertinotti sta veleggiando verso altri lidi, e questo suo accorto navigare verso sponde sconosciute lo allontana dal “socialismo reale” e gli ha tagliato, nel partito, un gran numero di consensi. Bertinotti si è ora attestato intorno al 55% mentre le altre correnti sono divise così: il 26% all’area dell’ “Ernesto”, il 7,5 % ai “trozchisti”, l’8,7% all’ “Area Erre” e il 2,2% a “Falce e Martello”. Da quello che riesco a capire nessuno di questi movimenti condivide il marxismo di Rinascita Animalista. Ma potrei sbagliare. Il marxismo di Maurizi non lo conosco. Una cosa so: Rinascita Animalista con Bertinotti ha ben poco a che fare.

Klaus: Quindi il loro potere quantitativo di questi comunisti è insignificante?

Ricci: Si, è quantitativamente insignificante.

Klaus: E allora perché vogliono agganciare qualcosa di fortemente rivoluzionario come la lotta per il “non umano” a qualcosa che è stato sconfitto – piaccia o non piaccia – dalla storia?

Ricci: Perché loro pensano che non ci possa essere liberazione animale senza la liberazione dell’uomo e quindi postulano il comunismo come fondamento per la liberazione del “non umano”.

Klaus: Ma si rendono conto che il comunismo, giustamente o ingiustamente, è identificato dalla coscienza generale con qualcosa che ha prodotto stermini di massa (e noi tutti che eravamo nel sistema siamo in un senso responsabili), e che agganciare la lotta per la liberazione del “non umano” a qualcosa che ricorda i monumentali errori – tanto per parafrasare Maurizi – di Stalin e di Mao sia autodistruttivo e suicida? Perché – come scrive il tuo amico di Nocera – agganciare qualcosa di luminosamente rivoluzionario ad un ceppo che ha dato frutti grandiosi ma anche tremendamente letali?

Ricci: La risposta è che il marxismo dell’epoca di Engels dominato dalla visione del mondo del suo secolo non poteva procedere verso la liberazione del non umano perché non poteva neanche postularla, ma il nuovo comunismo – che emergerà e sarà edificato sulle fondamenta ancora integre del marxismo – dovrà necessariamente essere basato sulla liberazione di tutti gli esseri senzienti.

Klaus: E allora perché non chiamarlo con un altro nome? Perché non prendere la vecchia macchina,

salvare i pezzi come i parafanghi o il volante e costruirne una nuova?

Ricci: Salvare il salvabile e procedere oltre? Metabolizzare il marxismo?

Klaus: Esattamente. E’ certo che in questo secolo – come vai dicendo tu – la lotta coinvolgerà il riscatto di tutti gli esseri senzienti. Nel tuo “Gesù Clonato” hai postulato una società nella quale i macellai agiscono nascosti e sono in pericolo per la propria vita. Tu dici che questo avverrà; io ho i miei dubbi. Ma qualcosa di profondamente differente emergerà. In poche parole i mille ruscelli un giorno si mescoleranno e formeranno l’oceano.

Ricci: Tu che pensi Robin?

Robin: Penso che l’idea di questi marxisti sia estremamente bizzarra…noi in questo paese, forse, siamo all’avanguardia nelle lotte animaliste e del marxismo non ne parliamo. Certo in linea di massima si può affermare che l’animalismo sia prevalentemente di sinistra, ma io parlo di una sinistra democratica, non di bizzarrie come il marxismo risuscitato…

Ricci: Ci sono Marxisti nei gruppi che hanno manifestato a Huntingdon… Mary?

Mary: Se ci sono buon per loro. Ma è un problema irrilevante. Il vero problema è confrontarsi “here and now” con l’orrore. Postulare una base ideologica per bloccare l’orrore è una cosa che si potrà fare più avanti. Forse. Ma io non la trovo necessaria. Ma non avete altro da fare in Italia che perdervi in vuoti ideologismi? Cosa volete che facciamo? Volete che chiediamo alla gente che manifesta le loro idee politiche? Ma via…è una bizzarria…un movimento si definisce nel tempo attraverso la lotta…questa è una cosa certa. E dal momento che viviamo in una democrazia formale – o non formale – ci misuriamo in questa realtà politica; mica viviamo nel regno di Alice o di Biancaneve.

E poi è logico che la liberazione umana procederà mano nella mano con quella animale. E’ nell’ordine delle cose. Le due lotte si compenetrano. Sono in simbiosi.

Te la faccio io una domanda, Klaus: “E’ più facile lottare per un caso alla Huntingdon in un paese come l’Inghilterra o come la Romania di Ceausescu?

Klaus: Come l’Inghilterra…ovviamente…

Robin: Paolo, ma in che follia ci trascini? Io sono un cristiano, sono totalmente contrario al marxismo e sono un animalista convinto. Andare a frugare nei sacri testi non serve a nulla.

Ti faccio un esempio. La Chiesa se ne è sempre altamente fregata degli animali; io resto un cristiano convinto solo che non condivido la posizione della Chiesa. E non vado a sfrucugliare Agostino, Tommaso d’Aquino o San Paolo. Loro non mi servono perché sono totalmente chiusi al problema della sofferenza animale. Come sono totalmente chiusi alla sofferenza animale anche Marx ed Engels. E Maurizi – che ci hai in gran parte tradotto – chiaramente lo conferma. Maurizi è un’ottima persona, ne sono sicuro con certe sue idee. Andare a dire che Gesù non parlava di queste cose perché il suo tempo era indifferente al problema della sofferenza animale non serve. Io sento nel profondo del cuore che gli animali soffrono e vanno difesi. Ma non ho bisogno di reinventarmi il vangelo per agire in loro difesa. Io faccio quello che mi dice il cuore e non ho bisogno di un piedistallo, di una base ideologica per agire. Quella è roba per chierici frustrati. In che bizzarria ci trascini Paolo?

Ricci: Mi rendo conto che la mente anglosassone ha difficoltà a capire cose del genere…

D’altra parte voi neanche capite Klaus ….

Robin: Beh…Klaus apparteneva ad un sistema di coercizione inaudito; ho letto che la Stasi aveva

90.000 agenti e 180.000 informatori….

Klaus: 91.000 e 175.000…

Robin: Mentre qui per fare la carta d’identità si scatena una rivolta…

Ma via…agganciare un movimento nascente a ideologie estinte e legate a periodi sorpassati mi pare folle…come ti dissi nell’intervista i mille fiumi correndo a valle formeranno un unico letto e quell’alveo sarà la base – vagamente – ideologica sulla quale ci muoveremo. E quel gran fiume ospiterà cristiani, marxisti, liberali, buddisti, taoisti, atei, laici…e chissà anche islamici… ma agganciare tutto a qualcosa che ricorda i gulag…che il Signore ci aiuti!

Ricci: A proposito di fiumi ho due giovani amici che promuovono la causa suonando il rock e convincendo il proprio partito ad organizzare mense vegetariane durante le feste .

Sono rimasto di sasso quando i DS hanno accettato la sua idea. Una mensa vegetariana durante la festa dell’Unità mi ha fortemente sorpreso…ecco i mille rivoli che scendono a valle…

Le facevate le feste di partito Klaus con le mense vegetariane?

Klaus: Sì… te le sognavi…però sai cosa mi dà fastidio, Robin? Il fatto che salite sempre in cattedra denunciando gli orrori del comunismo – come fa l’amico di Paolo con la bandana nel suo libro nero – ma io mi domando: tutti gli orrori avvenuti sotto i regimi capitalistici dove li mettete? Che era uno stato sovietico il Belgio di Leopoldo II? O il Ruanda? O la Turchia di Ataturk che massacrò un milione di Armeni? Erano Stati marxisti il Congo e l’Indonesia che annientò 800.000 indonesiani e un quarto degli abitanti di Timor Occidentale ? Ma che gli orrori sono stati commessi solo da Pol Pot e da Stalin? Ma via…questo paese – per il mondo intero un esempio di democrazia – tra il 1450 e il 1833 ha perpetrato un olocausto immane rimuovendo dall’Africa tra i 10 e i 28 milioni di africani…e uno su 10 morì per fame, malattie e suicidi. Da qualche giorno stanno emergendo gli orrori della guerra contro i Mau Mau…cose indicibili…e i 10.000 morti della guerra contro l’insurrezione della Malesia dove li mettiamo? I Gulag li avevate anche voi e ci avete tenuto dentro oltre 320.000 kikuyu…. e i quattro milioni che morirono per la fame evitabilissima nel Bangladesh dove li mettete? Devo continuare? Trenta milioni di indiani perirono per fame mentre l’impero esportava grano…ve lo siete scordati? Avete mai letto niente su Leopoldo II, il re belga, e il Congo?

Mary: Certo… e chi lo nega…l’esercito inglese? Qualcuno ha detto: depravati che dirigono psicopatici…Ma se mi permetti nessuno vuole agganciare l’animalismo al colonialismo britannico…

Klaus: Voi siete sempre così…Blair ci sta vendendo un paese con un’economia trionfante e che viene fuori? Viene fuori che il 23% dei vostri bambini vive in povertà. Considerate il livello della povertà infantile europea che è al 18% e quella della Danimarca che è al 5% e riflettete. Ma una cosa non dimenticatela mai, nella ex DDR il partito risorto dalle ceneri del partito comunista raccoglie un quarto dei consensi attuali…se non di più…forse qualcosa di buono l’abbiamo fatta anche noi…

Ricci: Ne sono sicuro…ma insomma che cosa bisogna fare?

Klaus: Bisogna che l’animalismo diventi parte di un grande movimento – come tu hai scritto – che difende la terra e i suoi abitanti. E questo movimento deve combattere l’economia occidentale che devasta la terra e deve agganciarsi a coloro che marciano a Porto allegre. Stiamo distruggendo il pianeta non ve ne rendete conto? Ma è possibile che la Nestlè abbia profitti maggiori del Ghana, che L’Unilever abbia un “income” maggiore del Mozambico e che la Wall –mart abbia profitti superiori ad entrambi questi paesi messi insieme? Tutto il sistema economico mondiale va attaccato e l’animalismo deve diventare parte della grande lotta e aprirsi un varco nella grande battaglia.

Le cose che dite sono sacrosante. L’animalismo e la difesa del pianeta devono andare a braccetto. Anche se non condivido l’idea di Paolo che afferma che la devastazione della terra provocherà un terrorismo simile a quello delle “12 scimmie”.

Ricci: Lo provocherà eccome…se le cose non cambieranno…e sarà qualcosa che farà impallidire Bin Laden… se fai saltare il pianeta qualcuno si ribellerà con ogni mezzo…voi condannate l’animalismo estremo ma io lo capisco: l’animalismo estremo è frutto dell’orrore. Nasce dalla tragedia dell’impotenza. Quando la gente comincia a pensare che un macello è simile ad Auschwitz non la fermi più. E si scherza col fuoco. Avrete letto di Jill Phipps la giovane schiacciata da un carro che portava al macello i vitelli. Jill è diventata un’icona. E le icone permangono. Quando la coscienza evolvente non potrà più assorbire l’orrore ne vedremo delle belle! Contateci! Ma come…tu mi devasti il mio mondo e io devo tacere? Ma via! Tu mi fai vivere in un deserto e fai morire i miei figli di fame e io devo fare finta di niente? Ma scherziamo? I prezzi agricoli crollano. Miseri burocrati delle multinazionali decidono che il costo del cacao, del caffè, del riso va dimezzato e io sto lì a guardare? Ma lo sapete che i prezzi di questi beni sono stati fatti crollare dalle multinazionali del 50% in 20 anni? Avete un’idea che cosa significhi questo per il terzo mondo?

Robin: Ma io sono d’accordo solo che nell’era del capitalismo digitale e delocalizzato – come dice Peter Glotz – non puoi presentarti con la “Dialettica della natura” di Engels… facciamo ridere….

Mary: Ma tu Klaus credevi alle conclusioni di Engels sulla “Dialettica della natura”?

Ricci: Passons…vedi che ride…arriviamo al sodo… vi pongo alcune domande… è possibile immaginare una società emancipata dalla violenza sugli animali che non abbia posto fine anche alla violenza dell’uomo sull’uomo?

Mary: Certamente con il tempo le due battaglie si fonderanno; ora, con i problemi che abbiamo nel terzo mondo e per gran parte del pianeta la battaglia animalista è irrilevante; una cosa per borghesi occidentali. Si possono preoccupare dei randagi gli intoccabili di Calcutta? Col progredire del tempo le due cose diventeranno una, formando una nuova concezione del mondo aperta e composita. E ci saranno sicuramente scampoli di marxismo in questa nuova e variegata visione del mondo. E questo nuovo sentire si baserà su una serie di punti fermi e combatterà per la salvezza della terra e dei suoi abitanti. Umani o non umani e ci metto anche le piante.

Sì col tempo sarà impossibile immaginare la liberazione del non umano senza la liberazione dell’umano. Ora è un’altra musica. Ora viviamo nel capitalismo trionfante e non me ne può fregare meno di Marx ed Engels. Il mio problema immediato è un altro….

Ricci: Quale…?

Mary: La nuova legge di Lord Sainsbury con la quale rischio cinque anni di galera se molesto un vivisettore …..del materialismo dialettico in questo momento non me ne può fregare di meno…

Ricci: E’ possibile pensare che il capitalismo ponga fine alla sofferenza degli animali senza porre fine a se stesso?

Klaus: Che tremenda ingenuità! Il capitalismo sopravvive a tutto, assorbe e si trasfigura, si trasforma; è un abilissimo Proteo. Il capitalismo è un grande camaleonte fedelmente adeguato alla natura di questa specie che sta distruggendola terra… il capitalismo è una scarpa che calza, in questo momento storico, perfettamente il piede dell’uomo …

Ricci: Dovrebbe “il movimento per i diritti degli animali compiere uno sforzo teorico per l’unificazione della sua prospettiva con quella del socialismo rivoluzionario”?

Robin: No…i mille fiumi raggiungeranno un unico alveo e da lì nascerà la nuova teoria… no, il marxismo ortodosso lo metterei in un solaio tra le fotografie della nonna e i cavallucci di legno…

Ricci: E io ci metterei anche il tuo cristianesimo…

Robin: Quello è più resistente… e nessuno di noi pretende di utilizzarlo come base ideologica dell’animalismo… sarebbe una bestemmia…

Ricci: Un mio amico triestino mi dice sempre che quando i cristiani comprenderanno il significato profondo della sofferenza animale allora qualcosa di grande accadrà… e lui è un ateo…

Robin: E ha ragione…Linzey ci sta provando…

Ricci: E’ possibile non riconoscere che lo sfruttamento degli animali è la premessa e la logica dello sfruttamento umano?

Klaus: Via! Questa specie sfrutta tutto….tutto… e non capisce la rovina che sta creando.

Sta seminando il vento che si trasformerà in uragano.

Ma non avete letto? Gli scienziati hanno detto a Blair che ci sono cinquanta possibilità su cento che le isole britanniche subiscano un clima siberiano per l’arresto della corrente del golfo e tutti fanno finta di niente. Lo dicevo a un mio amico che ha cinque figli e quello ha cominciato a blaterare sul Manchester United. A Blair gli scienziati hanno detto: rischiamo un catastrofe immane se non la finiamo di emettere veleni e nessuno risponde.

Ma che cazzo di terra daremo ai nostri nipoti e ai nostri figli?

E siamo colpevoli tutti. E grande colpevole è la tua Chiesa con l’invito “terroristico” alla proliferazione incontrollata delle nascite. E criminale è stato il marxismo con la sua posizione davanti al malthusianesimo. Engels al riguardo pensava che la scienza avrebbe risolto tutto.

E stiamo vedendo come stanno andando a finire le cose.

Crescita folle demografica?

Noi ogni volta la giustificavamo dicendo che contrastarla era roba da borghesi…poi i cinesi cominciarono a capire. E cambiarono: ma il marxismo ognuno se lo aggiusta come vuole.

C’è il marxismo di Hoxha, quello di Stalin, quello di Mao, quello di Pol Pot, quello di Kim Il Sung, quello purificato e delle origini di Maurizi e quello del tuo amico che ha scritto la prefazione al testo di Maurizi….Il marxismo è come il cristianesimo…ognuno ci tira fuori quello che vuole. Ma con il cristianesimo è ancora più grave perché in quel caso ci sono folli che pretendono di chiacchierare con Dio…

Ricci: E che ti aspetti da una specie che si barcamena nel nulla? Un’ultima domanda: che

rispondete a chi dice che chi mangia carne è un cultore della pratica del fascismo?

Mary: Per me chi lo dice ha teoricamente ragione perché il macello è una Auschwitz animale ma sbatterlo in faccia alla gente in quella maniera non aiuta. Se cerchiamo consensi attraverso la lotta e la persuasione non possiamo aggredire. E questa è una forma di aggressione. Io voglio ampliare il consenso anche se mi batto ad Huntingdon e rischio la galera.

Klaus: Veramente quello che diceva quell’animalista nella lettera che mi hai fatto leggere era differente. Diceva che chi mangia carne non è un comunista bensì un cultore della pratica del fascismo. Da questa frase ho dedotto che Che Guevara, Marx, Lenin, Castro, Togliatti e Berlinguer fossero tutti fascisti…

Ricci: A proposito di Berlinguer ho letto che una volta in Russia disse a D’Alema : “La prima legge del socialismo reale è che i dirigenti (cioè la gente come te, Klaus) mentono sempre, anche quando non sarebbe necessario. La seconda è che l’agricoltura non funziona mai. La terza è che le caramelle hanno sempre la carta attaccata…”
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Erano circa le dieci quando il dibattito finì.

Riportai i bicchieri vuoti al barman.

Improvvisamente entrò un signore con un pappagallo su una spalla.

Vedendolo il barman esclamò: “Ma che splendido esemplare…sir!”

Il pappagallo lo guardò sorpreso e rispose:

“Ce ne stanno altri sei miliardi di questi bastardi, signore, e stanno fottendo la terra!”

Disse proprio così il pappagallo: “…These bastards are fucking the world!”

6 febbraio 2005
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