La giustizia specista e le condanne dei sette di Harlington

LA GIUSTIZIA SPECISTA E LE CONDANNE DEI SETTE DI HARLINGTON

Sette membri di SHAC sono stati accusati di tattiche terroristiche per metter fine agli orrori del laboratorio di Harlington. Sono accusati di aver creato condizioni di vita allarmanti per le vittime che erano parte del “set up” della sperimentazione criminale sugli animali. I membri di SHAC hanno condotto una campagna intimidatoria e violenta verso i responsabili delle torture, hanno usato mezzi di intimidazione che vanno dalle accuse di pedofilia, all’imbrattatura di muri con slogan, all’esplosione di “fire bombs”, all’intimidazione attraverso interventi con militanti incappucciati, alle minacce di bruciare le proprietà dei manager responsabili delle atrocità verso gli animali.
I membri di SHAC per mettere fine agli orrori sono ricorsi a metodi che la giustizia condanna. La Corte di Winchester ha fatto arrestare Heather Nicholson, Kim Gerrah Selby, Daniel Wadham, Gavin Medd-Hall; precedentemente Gregg Avery, sua moglie Natasha Avery, e Daniel Amos avevano accettato la responsabilità per i reati di cui erano accusati. Trevor Holmes è risultato innocente. Gli accusati rischiano 14 anni di carcere.

Questi i crudi fatti.

Mi baso su due lettere emerse dalla normalità. Evito la polemica selvaggia che si è sviluppata tra Viet Cong animalisti e i guardiani della moralità specista. Leggo le e-mail di due pensionate pubblicate sul Daily Mail, bastione della sperimentazione sugli animali e strenuo difensore della “caccia alla volpe”.

Una dice: Sono contenta che gli animalisti paghino per gli oltraggi di Harlington. Nessuno ha il diritto di interpretare a modo suo la legge del paese. Nessuno ha il diritto di terrorizzare altra gente.
Gli animalisti non vinceranno mai. La ricerca (mengeliana, cioè alla Mengele, n.d.r.) andrà avanti e loro cresceranno (sic!). Quando raggiungeranno i 60 – 70 anni forse si ammaleranno e useranno medicine esperimentate su animali, allora capiranno. Quando giaceranno sofferenti a letto, non saranno in grado di capire se la medicina è stata sperimentata precedentemente su animali. La useranno e basta. Voglio evidenziare – insiste la megera che non si firma – che nessuno può cambiare le leggi. Solo il parlamento sovrano può farlo.

In poche parole l’Avon Lady ci informa: se volete aiutare gli animali c’è la politica. Il parlamento. Il terrorismo non cambia nulla.

Passa un giorno e una signora del Somerset le risponde, sempre sul Daily Mail: è un micidiale scontro tra due normalità. Sono due Avon Ladies, come le definisce Watson – il capitano pirata difensore delle balene – che incrociano le spade. E’ una sfida contenuta nella normalità specista.

La seconda signora dice: se avete visto gli orrori che avvengono a Harlington non parlereste così.
Ho visto scene di cuccioli beagle presi a calci da chi lavorava in quel posto d’orrore.
Ho visto cosa inenarrabili che avvenivano in quella bolgia infernale.
Abbiamo provato per 100 anni a scrivere stupide lettere ai politici e non è cambiato nulla.
Il governo difenderà Harlington ma alla fine dovrà chiuderlo.
E continua dicendo: riguardo alle condanne degli animalisti – che molto probabilmente riceveranno 14 anni
di condanna – dico questo: la prossima volta che decidono d’infrangere la legge è meglio che uccidano qualcuno, o facciano violenza a una donna, o abusino un bambino, invece di aiutare inermi e innocenti animali senza far del male a nessuno. Perché se faranno le cose che ho suggerito riceveranno condanne minori, di massimo sei anni, e non di 14 anni. Non sono un animalista estremista ma odio la violenza verso gli animali.

Passa un giorno e le orde che difendono i metodi “mengeliani” verso gli animali si riversano in 300.000 per abbattere l’opposizione alla “caccia alla volpe”. E ci scommetterei i teneri testicoli che la megera della prima lettera è presente a una delle “hunt” che infestano il paese. Magari è parte dell’Avon Vale Hunt.
Con che frenesia i signori della “volpe dilaniata dai cani” attendono l’avvento del governo conservatore per riaffermare i loro sacri diritti al macello. E i reali fremono per questo. Bisogna restaurare la sacra
tradizione e permettere i campi di sterminio alla Harlington. E urlano anche i loro piccoli per riattivare lo sbranamento di cervi, volpi, conigli. E’ la tradizione, bellezza! Non si scherza.
Brown ondeggia; il cattolicissimo Blair avrebbe, senza esitazioni, concesso lo sbranamento, ma rischiava una rivolta di popolo e ha desistito. Intense preghiere davanti ai suoi santi e poi quello che fa fare agli animali non importa! E’ la tradizione, bellezza! Non si scherza. E ce l’hanno spiegato anche le sacre scritture che al non umano puoi fare ciò che vuoi!

Che stranezza: per abbattere un nucleo artigianale di terroristi animalisti; il governo ha speso quasi 3,5 milioni di sterline e creato un’operazione che coinvolge 12 forze speciali e l’FBI.
Incredibile. Neanche fossero gli islamisti di Bin Laden. Sembra inverosimile.
Ma gli attacchi animalisti sono stati notevoli e avevano raggiunto, nel 2004, l’apice di 346 azioni solo nel Sud Est dell’Inghilterra. Gli americani, che se ne intendono, capiscono che il terrorismo a venire potrebbe essere verde – animalista. L’FBI considera SHAC come una delle più serie minacce terroristiche mondiali.
Non per quello che rappresenta ora, ma per quello che può ispirare in futuro.
Bisogna cominciare a capire una cosa: il terrorismo di Stato sta devastando il pianeta.
Sta massacrando con la sua tattica assassina migliaia di specie. Sta distruggendo la casa ove umani e non umani abitano. E contro questo terrorismo di Stato non si levano gruppuscoli di pseudo terroristi ma addirittura i media nazionali. Il Guardian ad esempio è all’avanguardia della lotta.

Un esempio? Jonathan Freedland una penna notevole paragonabile a Guido Rampoldi o a Massimo Giannini di Repubblica giorni fa ha scritto un corposo editoriale affermando che “la stagione del perdono ha un limite: Bush e i suoi lacchè devono affrontare la vendetta. Ha scritto: gli orrendi crimini sono ora sinonimo dell’amministrazione americana.” Il fatto che non li portiamo davanti a una corte internazionale la dice lunga sulla nostra moralità.

In ducati sonanti?

E’ necessario un eventuale processo di Nűremberg per quello che Bush, Cheney, Blair e i neo- con hanno fatto. E se questo lo scrive un eminente giornalista emergente dalla normalità cosa pensano – secondo voi che leggete – le migliaia di giovani che stanno osservando attentamente gli eventi e sanno che il terrorismo più tremendo è quello che massacra le specie, le foreste del pianeta e riduce i poveri alla fame?

Ma la giustizia specista è questa: ci si batte per tenere a tutti i costi in vita una donna che vuole morire e si massacrano incalcolabili specie, si distrugge il non- umano e si devasta impunemente un pianeta.
Siamo una specie che non riesce vedere oltre il suo miserabile naso.

La giustizia specista è giustizia ideata da uomini. Non ha basi sovrannaturali.
E’ solo la giustizia di una specie dominante sul pianeta.
Nel “pianeta delle scimmie” la giustizia sarebbe applicata in maniera totalmente differente.
La giustizia nazista era una cosa. Quella staliniana un’altra. Genghis Khan aveva la sua giustizia. Pol Pot aveva la sua. Ogni ideologia ha la sua giustizia che varia, come diceva Bertrand Russel della morale, secondo la posizione geografica. La pedofilia per il mondo aureo dei greci era la norma, ora è l’orrore.

Quanti furono i nazisti che trovarono gli esperimenti sui piccoli ebrei utili e affermarono che Mengele agiva per il bene della razza ariana?
La pensionata che giustifica gli orrori di Harlington pensa come i nazisti che approvavano Mengele.
Lo si fa per la specie superiore creata da Dio a sua immagine.
Soffrono i Beagles? E allora? Pensate a quando invecchiate! allora capirete.

Io sono invecchiato come la megera e non mi sono rabbonito come lei, anzi mi sono atrocemente incarognito. E giustifico la violenza in difesa degli inermi, e della non – violenza applicabile solo a una specie non so che farmene. Anzi la trovo oscena. La non violenza applicabile solo agli uomini è un falso morale. E’ un gioco delle tre carte. O la non violenza la estendi a tutti gli esseri viventi o è roba specista, limitata e offensiva. Non puoi avere la non – violenza, guardarti la TV in pantofole e far finta che quello che facciamo alle altre specie non abbia significato alcuno. La megera che difende i metodi mengeliani sugli animali parte dal presupposto che tutto ciò che decide la specie dominante sia giusto. E questa è cretineria specista – antropocentrica al cubo, sublimata da religioni desertiche con le loro ingiunzioni folli e i loro tremendi dei.

Avete forse sentito cristiani ribellarsi contro gli orrori di Harlington?

La giustizia specista è quella che manda Bush a riposarsi nel Texas e condanna i sette di Harlington a 14 anni di galera. Perché importante è intimorire e far capire che la battaglia per liberare esseri viventi straziati non paga. Che c’è la legge. Che c’è il parlamento. Come dice la megera inglese.
Massacrare beagles, deriderli mentre soffrono, torturarli è la normalità. E tutto questo avviene perché l’oscena signora creda di poter vivere altri 10 anni della sua misera vita. Gli animali che soffrono le pene dell’inferno a Harlington sono 75.000 ogni anno. Ma che importanza ha se massacrandoli riusciamo a concedere alla signora alcuni anni di vita?

Funziona così.
Siamo la specie creata immagina di Dio, abbiamo l’anima immortale che ce ne frega se 75.000 esseri soffrono ogni anno?

Se qualcuno crede che arrestando i sette di Harlington si sia conclusa la guerra, sbaglia di grosso.
La polizia si è meravigliata del fatto che i sette di SHAC eseguivano tattiche e strategie dettate da principi di puro idealismo. “No financial imperative”. Non c’era lucro. Ha affermato la polizia. Questi non sono i soliti criminali.

Ripeto: quello che sorprende è il dispiegamento di forze. Ma i servizi segreti da tempo lo dicono.
Qualcosa si svilupperà con grande forza sulla linea verde – animalista – difesa del pianeta e non sarà facile fermarla. Prendiamo atto di quello che accade. L’ONU ha affermato che entro il 2050 il cambiamento climatico produrrà il movimento di sei milioni di profughi all’anno. Una simulazione americana escogitata dalla Casa Bianca per capire ciò che può accadere entro il 2015 ha prodotto un quadro sbalorditivo di stermini, macelli e guerre che le condizioni climatiche provocheranno. Devastazione delle specie, siccità che produrrà inimmaginabili flussi migratori che spingeranno molti Stati verso soluzioni dittatoriali e fasciste. Esplosioni xenofobe paurose. La produzione alimentare ridotta in maniera spaventosa provocherà rivolte a non finire. Scontri interrazziali al cui paragone Darfur sembrerà insignificante. Guerre tra Stati per la ripartizione dell’acqua dei fiumi. Cicloni tremendi che devasteranno l’India, il Bangladesh e le regioni limitrofe. L’Europa con i fiumi in piena e le coste erose.

La giustizia specista?

Quella che ammicca agli scienziati corrotti che ci hanno amministrato la polpetta avvelenata della “falsità dei cambiamenti climatici provocati dall’uomo” e che rifila, invece, 14 anni ai “reprobi” di Harlington.

Roba da processo di Kafka.
Roba oltraggiosa.
Roba da farti vergognare di essere umano.

Paolo Ricci

6 – 1 – 2009