Lettera a Margherita Hack

MARGHERITA HACK DE ROSA
PROFESSORE EMERITO
SEDE DI SERVIZIO: DIPARTIMENTO DI ASTRONOMIA
FACOLTÀ: FACOLTA’ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI DI TRIESTE

TEL:0403199253

E-MAIL:HACK@TS.ASTRO.IT

Cara Signora,

Le scrivo da un paese non tanto lontano, l’Inghilterra.

Avevo da poco letto la sua prefazione al testo di Roberto Marchesini “Il concetto di soglia. Una critica all’antropocentrismo”, ero in Italia e mentre visitavo una cittadina del Nord l’ho vista sorridente e abbracciata al suo bel gattone in un grande manifesto affisso per le elezioni regionali. Sono rimasto molto sorpreso. Ho guardato meglio e sono rimasto allibito: era un manifesto dei Comunisti Italiani. Mi sono chiesto: ma che fa la Signora Hack nel partito della Bellillo? Che fa tra le schiere di Diana cacciatrice? Che fa questa compassionevole signora a braccetto con il nume protettivo dei massacratori dei passeri e dei fringuelli? Avevo sentito della sua compassione verso gli altri viventi e sono rimasto sbigottito di saperla in compagnia di deputati come Cossutta, Diliberto, Rizzo, Franci, Marino e Sgobio che sono additati dalle liste animaliste come nemici degli animali.

Poi mi sono detto: se scrivo una lettera alla Signora Hack forse la leggerà – e non la cestinerà come fanno sempre i politici italiani – e, forse, assorbirà – se non li ha già assorbiti – le semplici tesi che esprimo (come altri) da una vita.

Vede, signora, vivendo in Inghilterra e vedendo con i miei occhi il clima da guerra civile che la lotta contro la “caccia alla volpe” ha scatenato mi sono chiesto come sia possibile che i politici italiani non si rendano conto di dove stia andando il mondo. Chi crede che il problema della “sofferenza animale” sia un problema marginale avrebbe dovuto vedere cosa è riuscita ad organizzare una minoranza sparuta (la lobby pro caccia che rappresenta lo 0,36% della nazione) quando ha fatto riversare una fiumana di popolo (400.000 persone) a Londra – pur essendo osteggiata dalla stragrande maggioranza del paese che le è da sempre profondamente avversa – per assaltare il Parlamento.

Ma le cifre sono quelle che sono e se si rappresenta lo 0,36% della popolazione inglese si deve per forza soccombere al 72% che aborre la caccia. I cacciatori, in Inghilterra, sono 215.000 su una popolazione di 59.5 milioni di persone; cioè lo 0,36% della popolazione e la democrazia è la democrazia; e in questo caso come nel nostro – malgrado quello che dice la Bellillo – non ci dovrebbe essere partita.

Chi dice che il problema della sofferenza animale è qualcosa di esterno alla politica non ha capito nulla di dove sta andando il mondo. Come possono non rendersi conto Cossutta e soci che dando appoggio alla lobby dei cacciatori – che è paurosamente declinante – alienano e allontanano un gran numero di persone che rispettano gli animali e che mai voteranno per un partito che numera tra le sue schiere la Bellillo, Diliberto e Rizzo indicati dall’Osservatorio Politico Animalista (www.osservatoriopolitico.org) come amici dei massacratori di viventi?

Chi pensa che sul piano politico la lotta in difesa degli animali valga molto poco in termini di voti deve sapere che la strenua difesa da parte dei reali dei cacciatori ha prodotto il crollo dei consensi per la monarchia: nel 1987 gli inglesi che sostenevano la monarchia erano il 77%, ora sono il 43% con un 31% ostile alla corona e un 26% che non si pronuncia. Camilla alla testa dei pro caccia che flirtavano spudoratamente con l’idea del terrorismo – invitando in parecchi casi alla resistenza violenta – è stato un colpo notevole per la casa reale.

Il principe Carlo con il suo appoggio a un minoranza potenzialmente eversiva ha alienato milioni di persone: solo il 55% dei sudditi britannici desiderano vederlo sul trono, mentre il restante 45% preferirebbe un presidente eletto.

I fatti sono chiari, inconfutabili e non me li sono inventati io.

In Italia – come in Inghilterra ove crescono di 2000 unità ogni settimana – c’è una crescita esponenziale dei vegetariani – il nucleo duro dell’animalismo – e c’è un calo pauroso dei cacciatori.

In Italia, nel 1980, i cacciatori erano 1.701.853 e nel 2002 sono diventati 800.457. Negli anni 60 erano oltre 2 milioni. Crollo dei cacciatori, quindi, e crescita esponenziale vegetariana che porterebbe i vegetariani a diventare – secondo Eurispes e Repubblica (18 sett. 02 pag. 17- Cronaca) – la maggioranza del popolo italiano nel 2050 (2.900.000 nel 2002, 7.000.000 nel 2010, 21.000.000 nel 2030, 30.000.000 nel 2050). Crollo abissale e continuo del numero dei cacciatori che procedendo di questo passo dovrebbero svanire verso il 2015 se non prima.

Se poi ci si dovrebbe basare sulla ricerca “Nielsen” basata su 17.000 richieste – apparsa sul Venerdì di Repubblica del 24-10-2004 (pag.32) – che da il numero dei vegetariani al 9,5% della nazione e i vegani allo 0,3% allora qualcuno si dovrebbe veramente allarmare.

Sia gentile, Signora, lo spieghi a Rizzo e alla Bellillo che forse non l’hanno capito.

E poi perché con tanta ostinazione il suo partito (a braccetto con l’abominazione antianimalista

post-fascista di AN, i grandi nemici storici degli animali) continua a sostenere una lobby perdente prevalentemente di destra prendendo atto che i cacciatori di sinistra sono una minoranza dal momento che l’Arcicaccia rappresenta solo l’11% degli 800.000 iscritti alle associazioni venatorie?

E perché sostenere una minoranza invisa al popolo italiano? E non è suicida farlo?

Da un sondaggio commissionato a Eurisko è risultata contraria alle doppiette il 74,1% della popolazione italiana e l’82% degli italiani si è espresso contro la liberalizzazione della caccia.

Sappiamo che i vegetariani – per ragioni logiche, lo zoccolo duro dell’animalismo – sono 2.900.000 e in continua crescita. E che il 94,2% dei vegetariani non è vegetariano per ragioni salutiste ma per il rifiuto di cibarsi della carne di altri viventi. Tutto questo significherà per molti qualcosa ma non per i politici italiani: forse qualcuno dovrebbe leggere con attenzione i dati che i media internazionali continuano a elargirci. A questo proposito l’Eurispes – che conferma il numero dei vegetariani nel nostro paese dato da Eurisko (2.900. 000 raddoppiati in meno di tre anni) – ci informa che nel 2050 saliranno a 30 milioni: la metà circa della popolazione. E il Consumer Analysis Group inglese ci mette al corrente che il vegetarianismo sarà la norma dal 2047; che il 45% della popolazione britannica mangia meno carne mentre il 25% sta contemplando la scelta vegetariana; questo significa che 14.500.000 persone sono potenziali vegetariani. Aggiunga a questa cifra i quattro milioni di vegetariani già esistenti e 250.000 vegani (Guardian del 22 febbraio 2005 pag.3) e avrà un’idea della forza del futuro movimento animalista: quasi 19 milioni su una popolazione di 59.5 milioni di persone.

Giorni fa durante un dibattito organizzato dalla Sinistra giovanile di una cittadina del Nord (ignobilmente ignorato dai potentati locali dei DS, Rifondazione e del suo partito, e preso seriamente solo dai giovani diessini e dai Verdi) quando abbiamo spiegato che la sinistra perdeva un numero notevolissimo di voti a causa della cecità verso il mondo dei viventi non umani, una consigliera comunale è intervenuta dicendo: nessuno vi considera perché mancate di visibilità.

E questo me lo aveva anche detto in Toscana un assessore diessino quando protestai per i bocconi avvelenati ed accusai frange dei cacciatori di spargerli in giro per proteggere l’inerme “cacciagione” importata per il barbaro massacro annuale. In quell’occasione l’assessore mi spiegò, con estrema chiarezza, che i cacciatori e le loro famiglie portano voti. Io replicai: “Anche noi e le nostre famiglie portiamo voti”. E lui rispose: “Ma voi non contate niente.”

In ducati sonanti, Signora Hack, l’etica è un fatto di visibilità.

Ma tanta ottusità politica è incomprensibile: come è possibile che Cossutta, Rizzo e soci non si rendano conto del grande serbatoio di voti che esiste nell’arcipelago animalista che va plasmandosi, formandosi e rafforzandosi ogni giorno di più? Ogni nuovo movimento inizialmente si muove in maniera caotica e convulsa per poi strutturarsi e diventare una forza politica. E io lo vedo perché seguo i dibattiti. Giovanissimi interessati fino a ieri solo al calcio stanno prendendo posizioni apertamente antisistema nella difesa degli animali. I gruppi anarchici e marxisti prosperano.

I giovani vi ignorano per le posizioni suicide alla Bellillo che prenderà i voti degli spappolapasseri toscani e umbri ma ne perderà quintali da altre direzioni.

Come è possibile che non si rendano conto che le cose stanno cambiando con una velocità incredibile e che un partito che avesse le “palle” – scusi il francesismo – di prendere una ferma posizione su caccia, vivisezione, combattimenti, zoomafia, sadismo e maltrattamenti, ecomafia, bracconaggio, abbandoni, avvelenamenti, business delle pellicce, allevamenti intensivi, feste, corride, pesca incontrollata ecc… convoglierebbe – non i tre milioni di voti ovviamente ma – un considerevole numero di consensi e darebbe inizio a una lotta epocale che è il centro del problema etico futuro che riguarda la difesa dei viventi e della terra (e non solo della classe lavoratrice)?

E già c’è chi pensa ad un partito animalista.

E lo sa, Signora, che neanche i Verdi capiscono cosa sta accadendo perché ospitano tra le loro file i cacciatori e così facendo si chiudono al mondo degli animalisti che mai entreranno in un partito ove sono presenti vivisettori o cacciatori. Ma un bel mucchio di voti varrà pure una messa?

Un bel mucchio di voti varrà pure un Messner……Non crede?

E quando capiranno i comunisti che la compassione va rivolta verso gli umani ma anche i non umani e la terra? Come può un uomo che crede profondamente nella giustizia infierire – vigliaccamente – contro esseri inermi? Come può un partigiano che ha rischiato la vita contro i tedeschi sparare ad un uccellino di pochi grammi? Non prova vergogna?

Quando capiranno i suoi compagni che questo è un mondo che cambia con rapidità stupefacente: una grande nazione come la Germania ha l’8% della popolazione vegetariana pari a 5.704.000 persone su 81. 486. 000 abitanti. L’Inghilterra il 7% (nel 1985 era al 2,6%), Irlanda 6%, la Svizzera il 4% (e sta pensando a un grande referendum per l’abolizione della caccia). Negli Usa ci sono 48 milioni di vegetariani. Calcoli, Signora, il numero dei cacciatori europei e lo paragoni al numero dei vegetariani: 6 milioni di cacciatori contro qualcosa come 20 milioni di vegetariani e contro milioni e milioni di “animalisti non vegetariani”.

E lo spieghi alla Bellillo che gioca a fare l’Artemide falcemartellata….

Ma faccia attenzione Signora anche verso la vivisezione qualcosa di potente si muove.

In Italia contrario alla sperimentazione è il 39%.

Nel paese dove vivo gli inglesi tra i 25 e i 34 anni è contrario, a maggioranza, alla sperimentazione. Solo gli anziani (oltre i 65 anni) sono favorevoli al 59%.

E il cuore indurito delle persone della mia generazione la dice lunga sull’assenza degli anziani durante il dibattito organizzato dalla Sinistra Giovanile al quale ho partecipato. Un partito che attrae pochissimi giovani e molti pensionati dovrebbe riflettere su un dibattito riguardante la sofferenza animale. Gli elettori DS sono il 4,1% tra 18 e 24 anni e sono il 24% oltre ai 65. In soldoni siamo davanti a un partito di pensionati considerando che i votanti dai 55 agli oltre 65 anni sono il 41,2% della totalità dei votanti dei DS. E chiudersi all’attenzione della Sinistra Giovanile verso il problema della sofferenza animale è stato insulso e stupido. Ma i potentati locali hanno evitato una loro pur minima presenza perché avrebbero imbarazzato la lobby dei cacciatori e degli agricoltori che usano metodi di sfruttamento efferato verso gli animali della zona.

Il tempo quando la sinistra combatteva – come fecero Manzella, Carniti, Ruffolo – contro l’allargamento delle gabbie delle galline in favore di un’ economia avanzata e globalizzata e non pre-arcaica (sic) che Lucio Manisco definiva “anarchia del cortile capitalista” – ampliando i pensieri cretini dello “sciocchezzaio” della sinistra – è finito.

Ed è finito il tempo delle cretinerie bellilliane.

Lei sa molto bene che quando Rizzo ritirò il suo DDL di modifica della 157/92, per non provocare una furente reazione animalista, lo affidò alla Bellillo che, entusiasta, intervenne dicendo che non avrebbe ritirato la proposta di legge e che si sarebbe impegnata affinché il centro-sinistra trovasse “una linea politica che prenda sul serio i temi della caccia….contro gli interessi di lobbies consolidate e lunatici gruppi emergenti”.

I lunatici siamo noi che difendiamo gli animali e forse anche lei Signora Hack…o sbaglio?

E poi l’Artemide cacciatrice ci elargì alcune stupende perle bucolico – poetiche come questa:

“Mentre scrivo mi trovo nella mia casa, un appartamento all’ultimo piano di una palazzina immersa nel verde di un quartiere di Perugia; dalla finestra spalancata il verde della collina antistante sembra un acquarello e insieme alle voci degli umani entrano i cinguettii di passeri, cinciallegre e pettirossi. Addirittura, una splendida nidiata di tortore ha deciso di “stanziare” fra gli alberi del mio giardino rinunciando alla migrazione. Il boxer è sdraiato sul divano e la mia piccola “bastardina”, come sempre quando lavoro al computer, vuole la sedia a fianco alla mia; Achille, il gatto, è disteso sul tavolo dietro di me e la famigliola di uccelli che ha deciso di nidificare sul comignolo del mio caminetto, come ogni giorno, dall’alba al tramonto, trillano e cinguettano senza posa.”

Peccato che non trilleranno a lungo gli uccellini perché generalmente gli amici della Diana rossa gli rovesciano addosso – a loro e agli altri animali – le 25 mila tonnellate di piombo annuali.

Qualcuno lo spieghi alla Bellillo che i cacciatori e i bracconieri uccidono 100 – 150 milioni di uccelli a fucilate, 10-15 milioni con trappole e 5-10 milioni con le reti. E speriamo che non le avvelenino la “bastardina” con una polpetta alla stricnina e non abbattano a fucilate (come mi capitò di vedere in Toscana) la nidiata di tortore.

Sublime è poi la discesa della “compagna” negli interstizi del “sangue e terra”.

“Sono fortunata a vivere in una regione dove i cacciatori sono circa 46.000; per voi rappresentano una lobbies ma per me è la mia gente.”

E la spieghi questa cretinata a tutti quegli umbri – la maggioranza – che detestano la caccia e odiano i cacciatori che sparano a 150 metri di distanza dai loro giardini.

Ed ancora imperversa la Bellillo: “Dite che non voterete per la sinistra, che chi ha la passione per la caccia è fascista ed è contro la pace. Io rispetto i vostri principi morali anche se non li condivido, ma le prepotenze non mi intimoriscono.”

E infatti vi fa perdere con queste battute un incredibile quantità di voti.

Coraggiosa e ferma la Bellillo: ognuno ha le sue idee e vanno rispettate: anche quelle di Himmler e di Mengele! Cossutta dovrebbe pensar bene e incastrare in bocca ad Artemide un marchingegno simile a quello che l’inquisizione infilò tra le labbra di Giordano Bruno per non farla parlare. Per il vostro partito è letale.

In Inghilterra la lobby dei cacciatori si sta scontrando con la Lega anticaccia e sta cercando di far perdere i seggi ai deputati che hanno sostenuto l’abolizione della “Caccia alla volpe”.

Ci sono luoghi con una maggioranza minima aperti paurosamente alla contesa Cheadle con una maggioranza dello 0,1% , Dumfries and Galloway con lo 0,3% Dorset South con lo 0,3% Braintree con lo 0,7% ecc …Una manciata di voti può far perdere il seggio. E su queste fortezze si è scatenato l’assedio. Animalisti e cacciatori combattono all’ultimo sangue per provare un punto.

Quando gli animalisti italiani capiranno la loro forza le cose cambieranno e seppelliranno le Bellillo di questo mondo sotto valanghe di voti.

Lei stessa ha scritto, Signora: “Fino a che punto il pianeta può sopportare il crescente inquinamento, la cementificazione, le deforestazioni, la distruzione di specie animali e vegetali, e della specie uomo? Ecco dunque la necessità di cominciare a rendersi conto che la Terra non ha risorse infinite, che dobbiamo porci dei limiti, che c’è una soglia da rispettare”.

Ed è ora che anche i politici “incapaci di percepire “il limite” si rendano conto di questa soglia invalicabile oltre la quale c’è la distruzione del pianeta.

Lei che può, si faccia portavoce di questo allarme verso il partito e la sinistra e spieghi che su questo pianeta vivono altri viventi che devono essere rispettati e non massacrati a fucilate, a colpi di bisturi o nei macelli da folli distruttori.

Distinti saluti

Paolo Ricci

Ilfracombe 05 -05- 2005